La città di Casarsa è nota per la sua cantina che produce un vino esportato in tutto il mondo. Ma qui vogliamo ricordare la città in quanto paese natio del regista e scrittore Pierpaolo Pasolini. A Casarsa è possibile visitare la casa dell’artista costruita con la tradizionale fisionomia delle costruzioni contadine. All’interno “Casa Colussi” ospita l’Academiuta di lenga furlana, l’associazione di poeti e scrittori fondata da Pier Paolo durante la permanenza a Versuta. Ora è stata trasformata nella sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Qui sono conservati i manoscritti delle opere del periodo friulano, le prime edizioni delle opere a stampa e le pubblicazioni successive, il repertorio cinematografico completo e altre opere di critica. Nel Centro Studi è esposta una mostra permanente suddivisa per temi: sono presenti i dipinti e i disegni del periodo casarsese, i manifesti politici, una galleria di immagini fotografiche della famiglia Pasolini, del paesaggio della campagna friulana e dei luoghi dove visse il poeta durante la sua permanenza a Casarsa. È visitabile anche la piccola stanza, recentemente restaurata, sede dell’Academiuta di lenga furlana.
E’ nota la prima recita teatrale di Pasolini che risale al 1929, all’età di sette anni, al Dopolavoro Ferroviario di Casarsa della Delizia, che andò in scena insieme alla madre nella commedia “La maestrina”. Da questo trapela l‘amore per l’artista che culmina nella costruzione del nuovo Teatro Comunale Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, inaugurato nel marzo del 2007. Il teatro funge soprattutto da spazio artistico-culturale.
“Era inevitabile dedicare a Pier Paolo Pasolini questo teatro, un sogno che finalmente dopo tanti anni diventa realtà.”
Il corpo di Pasolini è sepolto accanto alla famiglia nel cimitero di Casarsa. Tanti sono i visitatori e i turisti che, andando alla scoperta dei luoghi in cui lo scrittore Pier Paolo nacque, si soffermano davanti alla lapide che si trova sulla sinistra all’ingresso.
Nel cimitero è sepolta l’intera famiglia Pasolini. Il padre Carlo Alberto Pasolini, deceduto nel 1958 a Roma, aveva da poco raggiunto il regista nella Capitale cercando di recuperare il loro difficile rapporto. c’è anche il fratello Guido Alberto, deceduto nel febbraio 1945, ucciso da partigiani sloveni.